La scorsa settimana abbiamo visto che la bilancia commerciale della Cina è rimasta fortemente positiva, tuttavia ciò è dovuto principalmente a un forte calo delle importazioni, con le esportazioni solo leggermente in calo. La Fed si è incontrata e ha fornito una previsione piuttosto cupa per l’economia degli Stati Uniti, e il suo famoso diagramma a punti ha indicato che esiste un consenso tra i membri del Federal Open Markets Committee (FOMC) secondo cui i tassi rimarranno allo 0% -0,25% per anni. È una previsione piuttosto cupa, ma ci sono alcuni numeri in arrivo che potrebbero dare qualche idea in più sul futuro di dove investire.

Ma prima, ecco uno sguardo ai rendimenti delle classi di attività dall’inizio dell’anno:

Domenica 14 giugno

• Produzione industriale cinese (maggio)
• Tasso di disoccupazione cinese (maggio)

Lunedì 15 giugno:

• Decisione del tasso di interesse della Bank of Japan
• Bilancia commerciale dell’Eurozona (aprile)
• US New York Empire State Manufacturing Index (giugno)

Martedì 16 giugno:

• Modifica del conteggio dei richiedenti di disoccupazione nel Regno Unito (maggio)
• UK Earnings Index (aprile)
• Dichiarazione di politica monetaria della Bank of Japan e conferenza stampa
• Vendite al dettaglio negli Stati Uniti e vendite al dettaglio di base (aprile)
• German Consumer Prince Index (CPI) (maggio)
• Salari dell’Eurozona (Q1)
• Eurozone ZEW Economic Sentiment (giugno)
• Produzione industriale USA (maggio)
• Bilancia commerciale giapponese (maggio)

Mercoledì 17 giugno:

• CPI dell’Eurozona (maggio)
• CPI del Regno Unito (maggio)
• Permessi di costruzione degli Stati Uniti (maggio)
• Inizio degli alloggi negli Stati Uniti (maggio)
• CPI canadese (maggio)

Giovedì 18 giugno:

• Decisione sui tassi di interesse e verbali delle riunioni della Banca d’Inghilterra
• Reclami senza lavoro iniziali settimanali statunitensi
• US Philadelphia Fed Manufacturing Index (giugno)

 Venerdì 19 giugno:

• Vendite al dettaglio nel Regno Unito (maggio)
• Vendite al dettaglio canadesi (maggio)

Tutti e tre questi paesi segnalano le vendite al dettaglio nella prossima settimana e sarà uno dei migliori indicatori della loro forza economica. La spesa per consumi rappresenta quasi il 60% del PIL in Canada, quasi i 2/3 nel Regno Unito e quasi il 70% negli Stati Uniti, il che significa che le crisi della vendita al dettaglio che abbiamo visto a causa di COVID-19 hanno colpito duramente. Poiché i tre paesi potrebbero riaprire questo mese, i numeri di maggio potrebbero rappresentare il punto più basso delle vendite al dettaglio o, come nel caso della disoccupazione statunitense, l’inizio della ripresa. Se le vendite al dettaglio negli Stati Uniti mostrassero forza, ciò aggiungerebbe un secondo punto dati, oltre ai numeri di occupazione USA più forti del previsto, per indicare una ripresa.

Mentre la spesa dei consumatori guida l’economia americana, la produzione industriale è al centro dell’economia cinese. Mentre la Cina ha sviluppato una crescente influenza nelle industrie di servizi, la sua industria e la sua produzione rimangono un’enorme potenza mondiale. Pertanto, quando riferirà la produzione industriale di maggio domenica 14 giugno, sarà uno dei maggiori indicatori della sua salute economica. La Cina è riuscita a tenere sotto controllo con successo la diffusione del virus all’interno dei suoi confini. Nonostante sia il paese più popoloso della terra, non è tra i primi 10 paesi per numero di infezioni o decessi. 1 Tuttavia, anche se è in grado di riaprire le sue fabbriche, non è chiaro se ci sarà abbastanza domanda da fornire. Con il virus che sta bloccando le economie in tutto il mondo, alimentando la domanda di beni di ogni tipo, la produzione industriale cinese sarà un utile aiuto sia per il recupero della capacità produttiva cinese, sia per la domanda mondiale di beni.

I bilanci delle città negli Stati Uniti sono stati sottoposti a tremende pressioni dalla pandemia di COVID-19. La domanda di servizi sociali è stata più elevata che mai in quanto le persone affrontano la povertà a causa della crisi economica e le città lavorano per controllare la diffusione dell’infezione. Allo stesso tempo, blocchi e quarantene hanno prosciugato le entrate fiscali, mettendo le città in un vizio fiscale. Per aiutare con questa compressione, il Consiglio comunale di Seattle sta attualmente valutando un’imposta sui datori di lavoro con buste paga di oltre $ 7 milioni (esclusi i non profit, i negozi di alimentari e le istituzioni educative e governative). L’imposta, soprannominata “la tassa amazzonica”, a causa della presenza dell’enorme quartier generale della società in città, ha lo scopo di contribuire a compensare parte dell’onere fiscale che altrimenti ricadrebbe sulle famiglie della classe operaia.

Questa tassa da sola è probabilmente irrilevante per Amazon e per il mercato in generale. Tuttavia, Seattle è solo una delle tante città in tutto il paese che sono state poste in posizioni fiscali straordinariamente difficili da questa crisi. Se questa tassa viene approvata, molte altre città potrebbero seguire l’esempio. Ciò può far muovere le aziende o far sì che molti governi cittadini e statali rivalutino i sostanziali sussidi che offrono alle società situate nelle loro città. In entrambi i casi, potrebbe rappresentare un cambiamento nelle relazioni tra le città e le sedi centrali delle loro città, quindi tieni d’occhio Seattle.

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